Mirela Balan

Riflessione critica sull’opera di Mirela Balan.


L’artista di origine rumena vive e lavora a Dozza, piccolo borgo alle porte di Bologna. Ha iniziato a dipingere spinta da quell’irrefrenabile spinta interiore, sentita da ogni artista, che l’ha chiamata ad arricchire la sua sfera espressiva mediante il colore. Le opere che la introdussero nel mondo della pittura furono il paesaggio, la composizione, elementi comuni a molti artisti ma, poi, cercò di sviluppare una tematica, la figurazione, secondo un canone creativo e per l’uso dei colori, diremmo anche compositivo che, tutt’ora la contraddistingue all’interno della folla di pittori che operano sul suolo romagnolo e oltre. La Balan ama mettere in primo piano i volti di personaggi noti, come Jimmy Hendrix, Vasco Rossi, Louis Armstrong ecc. mediante una ricostruzione del volto, soprattutto, non con la metodica usuale del ritratto, quindi creando volumetrie anatomiche con la tecnica tipica per questa disciplina, ma accostando, alla maniera dei divisionisti francesi, ma con più veemenza espressiva, macchie di colore che, piano piano, costruiscono il volto del personaggio senza che questo perda espressività. Certo, l’ispirazione alla pop art è evidente, ma non appare come una pedissequa rielaborazione dei concetti, quando una libera interpretazione personalissima, una interpretazione che ha decretato il successo della Balan in questo campo: la ritrattistica. Non mancano nel suo repertorio pittorico ritratti famosi, come la Monna Lisa di Leonardo o la Ragazza dall’Orecchino di Vermeer; omaggi pittorici a storie sedimentate nel tempo che nella Balan vengono rivitalizzate secondo il canone espressivo contemporaneo. Le opere pittoriche concepite all’interno di crogiuoli culturali ormai trascorsi, sappiamo, con la pittura e il linguaggio espressivo della Balan possono ritrovare vigore e nuova vita, permettendo loro di continuare a parlare al pubblico di oggi con rinnovato linguaggio.

Presente da tempo in molte personali e collettive la Balan rimane riconoscibile indiscutibilmente per il suo linguaggio pittorico forte ed espressivo.


Antonio Dal muto – critico d’arte – Cesena